Rim-Bomba

“Come più volte ho avuto occasione di dichiarare, considero i moderni residui di patriottismo un sentimento deleterio, incosciente, inattuale, nonché la causa diretta della maggior parte dei guai che affliggono l’umanità; un sentimento da annientare una volta per tutte, con ogni mezzo, con la collaborazione di ogni persona ragionevole. L’esercito, il denaro, la scuola, la religione, la stampa, tutto si trova nelle mani delle classi dirigenti: A scuola accendono l’amor di patria nei bambini, mediante storie nelle quali il proprio popolo è invariabilmente il migliore, da adulti questo sentimento viene confermato da spettacoli, festività, monumenti e, inutile dirlo, dalla stampa” (Lev Tolstoj)

A me sarebbe venuta a noia tutta sta sfilata muscolare, ancor più ché a me sfilare mi riesce male. Preferisco posture statiche ed assai poco propense a fatti d’azione con lancia in resta. Anche perché a bersi un bicchier di vino e farsi una fumatina è cosa che sottintende a starsene quieti e tranquilli, altrimenti, l’uno e l’altra, se ne vanno di traverso con venir meno di sommo gaudio. Comunque, a far competizione pure mi venne a rigurgito. Mi traggo vantaggio d’arrivare ultimo, che a scanso di annotazione m’acquatto preciso a scoglio. Del resto non mi feci mai Don Chisciotte, per cui nutro ammirazione autentica per gesta memorabili che follia è ad apparenza cosa più umana e divergente che sanguinaria normalità. A costo di sembrar pavido a me piacque sempre Sancho, pur se manco troppo m’attrezzo a servitore, ma a perla di saggezza non mi sottraggo nemmeno.

«– Perdonami, amico, di averti messo nella condizione di sembrar pazzo come me, facendoti cadere nell’errore in cui ero caduto io, che vi siano stati o che vi siano al mondo cavalieri erranti.

– Ah! – disse Sancho -. Non muoia la signoria vostra, signore; senta il consiglio mio, e viva molti anni; perché la pazzia più grande che può fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morire, così, di punto in bianco, senza che nessuno lo ammazzi, e che non lo faccia perire nessun’altra mano fuorché quella della malinconia. Cerchi di non essere pigro, e si alzi da questo letto, e andiamocene in campagna a fare i pastori, come abbiamo combinato: chissà che dietro qualche cespuglio non troviamo la signora Dulcinea già disincantata, che non si potrebbe vedere nulla di più bello.» (Miguel de Cervantes Saavedra – Don Quijote de la Mancha – Capitolo LXXIV)


26 risposte a "Rim-Bomba"

  1. Il punto di vista di Sancho è così vitale e placido che riconcilia l’esistenza con la rivoluzione di una visione diversa del mondo.
    Ormai ci hai abituato alla profondità di pensiero con il piacere di vedere e sentire. Mi piacerebbe ora un mezzo toscano con un bicchiere di vino e chiacchierare davanti al mare.

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  2. La più folle follia è -oggi- restare scoglio accogliente a vista aperta a mano comoda e (anch’essa) accogliente.
    I vostri post e la vostra penna restano salsedine necessaria.
    Ciao prof ☕☕

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  3. Sia Tolstoj che Cervantes ci riconciliano con la vita. Il russo dice bene che il peggior male dell’umanità si chiama ‘patriotismo’ con buona pace dei patrioti. Cervantes per bocca di Sancho, sicuramente più saggio del suo padrone, afferma ‘Non muoia la signoria vostra, signore; senta il consiglio mio, e viva molti anni; perché la pazzia più grande che può fare un uomo in questa vita è quella di lasciarsi morire, così, di punto in bianco, senza che nessuno lo ammazzi, e che non lo faccia perire nessun’altra mano fuorché quella della malinconia.‘ Dunque meglio vivere che non vivere e vegetare.

    Saggezza spicciola che ognuno di noi dovrebbe seguire.

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