Il centravanti è stato sostituito
“Perché avete usurpato il ruolo degli dèi che in altri tempi guidarono la condotta degli uomini, senza arrecare conforti soprannaturali, ma soltanto la terapia dell’irrazionale. Perché il vostro centravanti vi fa gestire vittorie e sconfitte dalla comoda poltrona di cesari minori: il centravanti verrà ucciso all’imbrunire.” (Manuel Vasquez Montalban)
Tra quella casa che mi comprai qualche anno fa e quella di mia sorella sarà un chilometro in linea d’aria. Ma c’è un dislivello da sentieri di capre, scalinate a mille mila gradini per una, e se piove pare che tutto diventa fiumana. Da dimora a dimora faccio comunque a meno d’auto, non ho fretta, pure diversi da incontrare. Giù, da me, è terra di cartoline e c’è tale bella gioventù che si sollazza ad ogni Bistrot che la metà basterebbe. A svolto d’angolo pare si torna a secolo fa, quando tutto era silenzio e suggestione di silenzio.
















Ma c’è pure cosa che non dissi e dico ora, che non c’è che persona anziana, giovani si fecero valigie per fuga e taluno che si vede è solo eccezione o turista. Incontro con una vecchina carica di busta di spesa mi è spesso di conforto che mi aiuta a prender fiato a soffermarmi per conversazione del più e del meno. Pure m’offro per accompagno sino ad uscio di casa a privazione di soma. Una casa è abitata su tre che si susseguono. Le vecchine figli non ne vogliono fare più, che spinger passeggino a ottanta e passa su per erta via è cosa che non gli viene a sconfinfero. Non vi fu sostituzione, però, se non a fatto limitato.















E mi chiesi, qual certo d’incapacità a darmi soluzione, quale problema c’era a far che sostituzione ci fosse a quartiere di disabito definitivo? Che poi, lì – ed è cosa che mi risulta personalmente – c’è difficoltà ad assistenza a persona anziana che per far su e giù da scale ci vuole fisico che taluni a superata certa soglia d’età non ebbero. Pure per altro ci vorrebbe, ma ad elenco lunghissimo trovai risposta parziale che fu cosa assai preziosa che ancora non ebbi tempo elevatissimo per scrittura.
“Il dramma delle culture è consistito nel fatto che i loro primi contatti reciproci sono stati quasi sempre appannaggio di gente della peggior risma: predoni, soldataglie, avventurieri, criminali, mercanti di schiavi e via dicendo. Talvolta, ma di rado, capitava anche gente diversa, come missionari in gamba, viaggiatori e studiosi appassionati. Ma il tono, lo standard, il clima fu conferito e creato per secoli dall’internazionale della marmaglia predatrice che non badava certo a conoscere altre culture, a cercare un linguaggio comune o a mostrare rispetto nei loro confronti. Nella maggior parte dei casi si trattava di mercenari rozzi e ottusi, privi di riguardi e di sensibilità, spesso analfabeti, il cui unico interesse consisteva nell’assaltare, razziare, uccidere. Per effetto di queste esperienze le culture, invece di conoscersi a vicenda, diventavano nemiche o, nel migliore dei casi, indifferenti. I loro rappresentanti, a parte i mascalzoni di cui sopra, si tenevano alla larga, si evitavano, si temevano. Questa manipolizzazione dei rapporti interculturali da parte di una classe rozza e ignorante ha determinato la pessima qualità dei rapporti reciproci. Le relazioni interpersonali cominciarono a venir classificate in base al criterio più primitivo: quello del colore della pelle. Il razzismo divenne un’ideologia per definire il posto della gente nell’ordinamento del mondo.
Da una parte i Bianchi, dall’altra i Neri: una contrapposizione dove spesso entrambe le parti si sentivano a disagio.” (Ryszard Kapuścinski)