Radio Pirata 55 (anteprima d’8 Marzo)
Radio Pirata torna per occasione di buon 8 Marzo, e non a liturgia, per attivo sostegno a giorno di riflessione e lotta, che donna non sgancia bomba (almeno pareva così). E ad amor di vita e pianeta, anche a sostegno di donna, prometto, a solennità imperitura, che non salto fuori da torta in costume da gattopardo in locale di lustrino esagerato, che anche occhio vuole la sua parte. E do spazio a giovani collaboratrici a conduzione di puntata Cinquantacinque, a parziale ripresa di fatto già fatto. Ma prima d’immantinente vado a musica, faccio ricordo strenue per donna che perse figlia o figlio per morto d’annego (che a taluno parve di scarsa responsabilità ed intemerato egoismo), ma pure a donna d’Iran e d’Afghanistan che a memoria corta si fecero a ce ne scordammo rapidi che persero vita ed altro, rischiano di farlo ancora per solo capello sciolto.
“Da una parte, la guerra è soltanto il prolungamento di quell’altra guerra che si chiama concorrenza e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall’altra, tutta la vita economica contemporanea è orientata verso una guerra futura.” (Simone Weil)
Da Simone a Simone, che il nome è lo stesso, qualche volta pure il cognome.
“Uno dei vantaggi che l’oppressione offre agli oppressori è che i più umili di loro si sentono superiori: un povero uomo bianco nel sud degli Stati Uniti ha la consolazione di dire che non è un uomo di colore sporco. I bianchi più fortunati sfruttano abilmente questo orgoglio. Allo stesso modo, il più mediocre degli uomini è considerato un semidio di fronte alle donne.” (Simone de Beauvoir)
“Qualche volta ho la sensazione di non essere un vero e proprio essere umano, ma appunto qualche uccello o un altro animale in forma di uomo; nel mio intimo mi sento molto più a casa mia in un pezzetto di giardino come qui, oppure in un campo tra i calabroni e l’erba, che non… a un congresso di partito.

A lei posso dire tutto ciò: non fiuterà subito il tradimento del socialismo. Lei lo sa, nonostante tutto io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di strada o in carcere. Ma nella parte più intima, appartengo più alle mie cinciallegre che ai “compagni”. E non perché nella natura io trovi, come tanti politici intimamente falliti, un rifugio, un riposo. Al contrario, anche nella natura trovo ad ogni passo tanta crudeltà, che ne soffro molto.” (Rosa Luxemburg)
“Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. È in quel fuoco che sono nata, pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammato per il resto della mia vita.” (Frida Kahlo)
“La guerra si materializzava nelle cose, negli itinerari, nei divieti, nelle mancanze, era una sorta di disgrazia naturale più che un’impresa umana sulla quale si sarebbe potuto interferire. Potuto e magari dovuto? Quando mai. Quella sorta di cinismo o pigrizia che passa per italica bonomia, secoli di «tutto cambia dunque niente cambia», stringeva dovunque.” (Rossana Rossanda)
Buon 8 Marzo! Che ve lo rifaccio pure domani con riedizione di vecchia cosa.