Oltraggiosa partenza

Ondeggia, Oceano nella tua cupa
e azzurra immensità
A migliaia le navi ti percorrono invano;
L’uomo traccia sulla terra i confini,
apportatori di sventure,
Ma il suo potere ha termine sulle coste,
Sulla distesa marina
I naufragi sono tutti opera tua,
è l’uomo da te vinto,
Simile ad una goccia di pioggia,
S’inabissa con un gorgoglio lamentoso,
Senza tomba, senza bara,
senza rintocco funebre, ignoto.
Sui tuoi lidi sorsero imperi,
contesi da tutti a te solo indifferenti
Che cosa resta di Assiria, Grecia, Roma,
Cartagine?
Bagnavi le loro terre quando erano libere
e potenti.
Poi vennero parecchi tiranni stranieri,
La loro rovina ridusse i regni in deserti;
Non così avvenne, per te, immortale e
mutevole solo nel gioco selvaggio delle onde;
Il tempo non lascia traccia
sulla tua fronte azzurra.
Come ti ha visto l’alba della Creazione,
così continui a essere mosso dal vento.
E io ti ho amato, Oceano,
e la gioia dei miei svaghi giovanili,
era di farmi trasportare dalle onde
come la tua schiuma;
fin da ragazzo mi sbizzarrivo con i tuoi flutti,
una vera delizia per me.
E se il mare freddo faceva paura agli altri,
a me dava gioia,
Perché ero come un figlio suo,
E mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine,
E giuravo sul suo nome, come ora.

(George Byron)

Quando partii fu strazio autentico, che a non farlo sarei rimasto sepolto. Eppure non partii nemmeno con bomba sulla schiena, finsi di farlo ché mi piaceva. E il distacco fu dolore lancinante, che non passò giorno che non pensai al mio scoglio, che non ebbi intenzione di chiacchiera con amico antico, che non ne passò nemmeno altro che non ebbi mancanza di posti miei e di altro che m’appartenne. Se taluno m’avesse detto non far viaggio d’assenza lunga lustro dopo lustro mi sarei nutrito di speranza a costa.

Ma dopo di me altra miriade partì che ritorno a casa per festa comandata pare a rimpatriata di scappati via. Dunque, penso che mondo ha cinquanta guerre e più, donna che non scioglie capelli, bambino ch’ebbe sorte a destino segnato di morto di fame, tra sofferenza vera ed autentica, mica scappa da umiliazione per sussidio di disoccupato e basta. E paese su paese vive a sofferenza per sfrutto di fare a funzionamento preciso per materia prima giusta PC e cellulare, pure parte d’economia green, a volerla dire tutta, e macchina che viaggia a batteria per miniera a mani nude, ed oro che luccica a collo di madama per sasso pigiato a mano nuda e cratere aperto a posto di piantagione di pomodoro e cipolla. In tal paese truppa d’ascaro spara ad aumento di PIL nostro con corollario di guadagno per primi a digrignar dente a sfregio d’umanità. Che tal paese è fatto a saccheggio per adipi nostrali, e chi parte, parte che non ce la fa più, che piacere non ebbe a lasciar affetto antico. E allora, che insieme di tal paese ha PIL che pare borgo di montagna nostro a mezzo disabito, facciamo che diciamo non ti piglio più terra, non te l’asciugo che devo far lavatrice a metano, che non ti faccio bomba a prezzo d’usura, e faccio solo che decisione di questo si prende a Nazione Unita, non a simposio di grande e potente G qualcosa con numero che segue a seconda di circostanza per importanza. E che associazione di Nazione Unita sia che non pare associazione di circolo della bocciofila che diritto umano è al massimo non pesto piede e rispetto fila per piatto di baccello e pecorino a prossima sagra. Facciamo che ad etichetta di quello che mangio metto ingrediente preciso, pure certificazione che non fu fatto a sfrutto di braccia quale schiavo di paese disgraziato, manco di armata di caporale. Facciamo che dico a dittatore “ora m’hai divertito”, ma non lo dico io, glielo faccio dire a tale associazione se è non a veto incrociato di miserabile potente ed ha finalmente egida di diritto umano per rispetto assoluto con casco blu che partecipano tutti a voce grossa ed interposizione. Mica mando truppa cammellata di mercenario a pagamento a cottimo pure ad arruolo involontario se no t’ammazzo nonna, nonno, mamma e pure zia e nipote se di fame non morirono prima? Certo, mi vien pensiero che forse psicocellulare per social poi costa quanto viaggio interplanetario, e messaggino di potente che so tutto io finisce a parcheggio di discarica. E io vi dico chissenefrega.

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22 risposte a "Oltraggiosa partenza"

  1. Propongo di fondare nuova Associazione con acronimo SUM (Scogli Uniti nel Mondo). Dobbiamo decidere obiettivi e modalità. Ai nostri summit verranno distribuiti gustosissime fette di pane con pomodoro e cipolla, accompagnate da vino nostrano (tutto rigorosamente naturale, roba che cresce sotto il sole). Scopo fondamentale è la difesa di tutti i mari e della persone che li attraversano. Obiettivi collaterali saranno da stabilire. Mi faccia sapere se vuole contribuire alla nascita della nuova organizzazione pacifista SUM.
    Grazie e 🍷

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