A tutto sconto

“Chiunque facesse crescere cinque pannocchie di grano o due fili d’erba là dove prima ne cresceva uno solo, avrebbe fatto un miglior servizio al suo paese che tutta la razza dei politici messa assieme.” (Jonathan Swift)*

Al mio fabbisogno vitaminico, mineral-fibroso, nei tempi di stazionamento isolano, ci pensa il buon Nino. Egli ha orto piccolo ma ben messo, ne raccoglie messi a tempo d’albeggiare, poi carica il suo camioncino Lupetto che fa trasporto contraddicendo dettami certi della scienza a merito di sua età vetusta, e nel pomeriggio le vende sotto il balcone di casa mia. Ne traggo giovamento certo, che hanno sapore ai limiti del peccaminoso e prezzo che concorre a sbaraglio financo concorrenza di grande distribuzione a prezzo d’hard e sapore al plasticoso andante con medesima sollecitazione di papilla gustativa a nessuna differenza fra specie orticole.

Pure ne trae giovamento la mia anziana madre quando s’accoglie ad ospito autoproposto a casa mia, e, chiamando a gran voce il mite contadino, s’approvvigiona di frutti della terra a calar di cesto di vimini da balcone di mio primo piano. La cosa la diverte anche a evidenza che fatto pare di sé assai a folclore locale che il turistume immortala con scatto a cui ella non si sottrae, che poi me lo racconta con orgoglio nazional-propagandistico, che assurse a monumento pregiatissimo. Il buon, anzi, l’ottimo Nino, ad esperienza di tradizione antica, fece a meno di serra a derivato di petrolio, pure di chimica ad aggiunta, e si consentì solo roba a stagione precisa, senza sgarro alcuno. Prezzo bassissimo è per impresa mononucleare, distanza tra colto e mangiato di cinque chilometri e tempo cinque minuti. Manco ebbe spesa per grande frigorifero di mantenimento di derrata, nemmeno piccolo invero, che tutto raccolto va venduto, quindi a prezzo di grande attrazione ch’egli svuota a sera esatta intero carico. Mi balenò che poteva essere sovranità alimentare conclamata, ma ebbi smentita da dimensione a verifica de visu di dimensione di suoi possedimenti. Per sfamo popolazione intera c’è necessità d’altro, serra a più fioritura annua, pesticida e fertilizzante a iosa, di grande Tir, frigo capiente, confezionamento all’uopo, distribuzione a mega impianto. Costo su costo s’arriva a compiacersi di grande sconto a scaffale supermercatese, che non si sa come sia possibile. Mi parve che miracoloso successo sia dovuto ad essenza di fatto che raccolta mi sa che è a sfrutto di braccia rubate ad annegamento. E allora mandiamoli tutti a casa superstiti d’annegamento, che di Nino ce n’è solo qualcuno, e poi facciamo a far fila a cassa di banca per mutuo ad acquisto di mazzo di lattuga.

Non si può pretendere da un contadino la razionale fatica di un uomo senza contemporaneamente dargli il diritto ad essere uomo.” (Leonardo Sciascia)

*A tutti i migranti che si spezzano la schiena per qualche centesimo, a cinquanta gradi dentro una serra, a respirare merda, a ringraziare un Dio per non essere annegati, per dare da mangiare ad un paese che nemmeno li vuole.


43 risposte a "A tutto sconto"

  1. Invece di a “tutto”, continuavo a leggere “lutto”… che è il vissuto unico che posso portare dietro, avanti, sopra e sotto di me.. se ripenso a sta storia del “carico”. Mi aggrego alla postilla Professò che con l’uva da loro raccolta si brindi insieme, per una volta, e che non lo faccia solo il padrone.🍷🍷 saluti!

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      1. L’indignazione passa attraverso la consapevolezza; se manca la prima non può esserci la seconda. E per far maturare la prima, ci vorrebbero un bel po’ di televisori in meno, e libri letti in più. E questo nelle scuole non si insegna da anni, tutt’altro! Pretendere che i risultati siano umani, quando l’educazione non ha più nulla di umano, è utopia.

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      2. Perdona se son pedante, ma c’è gente consapevole che dell’umanità se ne sbatte in modo plateale; le due cose non necessariamente vanno di pari passo, ma certo è che se manca consapevolezza, è difficile che ci si renda conto di cosa sta succedendo e da che parte si vuole stare. Poi, una volta consapevoli, sta ad ognuno la scelta di essere umani o bruti…

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      3. …a volte non ci si limita a fregarsene; ti comunico che c’è anche chi pur sapendo esattamente come stanno le cose (e quindi in piena consapevolezza), se ne approfitta, ci specula, ci fa i soldi. Fra i consapevoli ci sono i delinquenti, le mafie e di complici compiacenti e interessati in ambito politico e sociale. Poi ci sono anche gli ignavi… quelli ci sono sempre.

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      4. Ci stiamo lavorando; ma sai che c’è? C’è che un paese è lo specchio dei cittadini che lo abitano, purtroppo. A volte penso che non ce le leveremo mai di torno queste zecche immonde che sfruttano e fanno i soldi sulla pelle della povera gente! Ma poi penso se molliamo tutti, sarà effettivamente così. E allora stringo i denti e vado avanti! Prima o poi l’la parte umana dell’umanità deve svegliarsi; possibilmente prima che sia troppo tardi e già non è che siam messi benissimo!

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  2. Mi unisco alle tue scuse. Abbiamo perso (volutamente) la memoria e usiamo paraocchi per vedere solo ciò che ci fa star bene. Tempo fa ho scritto un post proprio sulla fortuna di essere nata in questa parte del mondo e non aver sofferto ciò che patiscono i migranti, di qualsiasi genere.🎩

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