C’è crisi

L’informazione è cresciuta più velocemente della cultura. In questo senso la propaganda ha più chance di prima.” (Georges Brassens)

C’è crisi a strappo di veste di giornalettume, che urla a crucifige d’eretico, pure a rogo in piazza si fa presente necessità immanente. Che migliorissimi sono a rischio di porto a termine missione illuminata che compirono miracolo su miracolo per bocca aperta di popolume. Che se c’è musica è meglio, pure in circostanza nefasta.

E tra miracolo e miracolo se ne ricorda uno di portata pressoché da sacra scrittura, che illuminato visitò califfo e disse accordo s’ha da fare, a cambio di cancello tranquillo popolo negletto ch’ebbe torto marcio a farsi popolo anziché sottospecie d’umanità a vincolo di religione e donna a fascia perpetua, per somma devozione a grande, glorioso e giusto protettore d’interesse d’Occidente, santo alleato d’improvviso, reintegrato a consesso civile, ch’è perdita di quello è prezzo congruo per destini fulgidi d’altri. Eppure, popolo a futura cancellazione, fu chiamato a belligeranza ad anni pochi addietro, per difesa di frontiera d’Occidente contro altro califfato ad espansione di preoccupazione profonda, armato, primo, da grande democrazia a consesso unico, per compiere incarico vitale a salvo importazione di oro nero, con sofisticatissima mitraglietta politoys, secondo ad armo sottobanco di potente bombarda a mantengo tensione utile a scopi a senza diritto di cittadinanza per confessionale.

E popolume plaude a opera di migliorissimo sotto incitamento di tutti in pista di giornalistume a paga a cottimo un tanto al chilo di minkiata, e ora s’avvede di pericolo imminente che prebenda una tantum che svolta a tesoro per una vita migliore, pare a rischio di divenire. Mentre grande motore di sviluppo che fece cambio di clima pare vittima di cambio di clima medesimo, a morir di disidratazione, altra parte d’Occidente, ad isola triangolare senza pressione di giornalettume che racconta vicenda, pare a soffoco di monnezza ad altezza di primo piano di casa, che ratto fece vacanza per rilancio d’economia di turismo a coda lunga. Posto che mondo pare a effetto serra già per asfissio di prossima vista mare per borgo alpino, a me che son nessuno mi venne improvviso riflesso emetico che mi parve occasione buona per stanzialità a scoglio perduto, che mi prendo vista d’orizzonte prima di troppo tardi per sua mutazione di skyline che PNRR prevede costruzione di grande stabilimento a butto fuori mutazione genetica di globo terracqueo.

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