Radio Pirata 4 (on the road)

A grande richiesta, che ci ho la fila sotto casa per gli autografi, riappronto una puntatella di Radio, che ormai ci divenni avvezzo come non più. Ci dò subito di musica che la radio a questo serve.

Pure mi dilungo poco a chiacchiera che è fine settimana e ci ho scorte sufficienti a beveraggio da conforto per morale della truppa, che quella sempre necessita di beni di sussistenza ch’io faccio esercito mononucleare e ad arsenale vuoto m’attrezzo a contrapposto di cambuse dignitose. Che se poi la guerra scoppia io sono pronto ad arrocco, meglio a diserzione. Che, sempre per delizia di truppa, vi mando cosa che Zio ce l’abbia in gloria.

Che non viaggiai abbastanza per conoscere il mondo, nemmeno per sfiorarne approccio ampio, ma mi mossi ad occhi aperti, che m’avvidi che comunque esiste e di curiosità mi feci virtù, pure se m’attaccai quale cozza a scoglio tutte le volte che potei.

… “In una notte, o in un giorno,

In una visione, o in nessuna,

È quindi il meno andato?

Tutto ciò che vediamo o sembriamo

Non è che un sogno dentro un sogno. ” (Edgar Allan Poe)

In viaggio o stanziale, sessile quale anemone di mare, o a vela di sfilaccia a favor di vento, m’accorsi però che serve musica, a svago e ristoro d’anima, quale parentesi tra silenzio e silenzio.

Che mi venne spesso desiderio di spazi aperti e sconfinati, che l’orizzonte è dato a chi ha sguardo aperto ad oltre, che oltre quell’oltre capita che ci troviamo pure noi, non è detto che è fine del mondo che ci si riscopra altrove ed altri da noi medesimi. Che poi “si dice che ogni uomo deve scoprire qualcosa che giustifica la sua vita.” (Luis Sepulveda) E se ci abbiamo voglia, ma anche bottiglia e musica buona, la scoperta è a passo da lì, solo che taluni non rubino orizzonti per desiderio d’appropriazione indebita, che facciano muro, che d’altro non capiscono.

M’addivengo a fine di trasmissione, che di saluto non sarò mai parco, nemmeno d’invito a libagione e musica, che è cosa quella che m’appartiene di liturgia, pure, che ormai godo di fama universale, mi faccio trampolino di lancio per tali che si faranno, che mi pare abbiano talento, che taluni li citai sopra per dare loro opportunità di conoscenza ai più dalle mie pagine. D’ultimo me ne riserbo altro, che pure lui mi pare abbia stoffa, che si farà, se si impegna con le parole. Ve lo lascio dopo la musica, che ve lo leggete con calma.

Si è così profondi, ormai, che non si vede più niente. A forza di andare in profondità, si è sprofondati. Soltanto l’intelligenza, l’intelligenza che è anche leggerezza, che sa essere leggera, può sperare di risalire alla superficialità, alla banalità.” (Leonardo Sciascia)

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23 risposte a "Radio Pirata 4 (on the road)"

  1. Concordo totalmente con Sepulveda. E, altra perla di poesia:”Che mi venne spesso desiderio di spazi aperti e sconfinati, che l’orizzonte è dato a chi ha sguardo aperto ad oltre, che oltre quell’oltre capita che ci troviamo pure noi, non è detto che è fine del mondo che ci si riscopra altrove ed altri da noi medesimi. “. Stupenda.

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